
Debora Villa Gli uomini vengono da Marte, le donne da Vene

Teatro Lirico Giorgio Gaber [ENA] Debora Villa comica, attrice e scrittrice milanese torna nella sua città natale presso il Teatro Lirico Giorgio Gaber. L’opera che porta in scena è inspirata dall’omonimo libro best seller del guru della coppia americano John Gray. Con lei si ritorna in classe
Lei docente che sa sorprendere con valide argomentazioni. Una lavagna virtuale dove vengono scritte le parole chiavi per poter avere un rapporto vero e saldo tra uomo e donna. Debora ha un ritmo di comicità incalzante, il tutto viene accentuato con un’abilissima gestualità. La protagonista interagisce giocando col pubblico come se fosse una di famiglia. Il suo punto di vista viene espletato con esempi pratici partendo da una visione femminile che lascia lo spettatore spiazzato. La comica analizza quanto e in che modo lo stress dei nostri tempi logori i rapporti tra i due sessi.
Negli ultimi cinquant’anni la vita è cambiata in modo vorticoso, gli uomini e le donne hanno dovuto imparare a fare i conti con nuovi ritmi e soprattutto con nuovi ruoli. La Villa ripercorrendo le tappe dell’opera di Gray, con tutta se stessa, ci porta dentro l’universo della coppia, traghettandoci verso situazioni di vita quotidiana caratterizzate dalle incomprensioni derivate dalle diverse interpretazioni della vita. Un esempio è che ha un forte desiderio di comunicare per vuole risolvere i problemi attraverso un dialogo a volte non richiesto, mentre l’uomo gestisce il problema chiudendosi “nella caverna” e preferendo la solitudine in questi momenti.
I comportamenti di uomini e donne assumono quindi spesso significati diametralmente opposti. Per esempio, tanto l'uomo in determinati momenti della sua giornata ha bisogno di "ritirarsi nella sua caverna", in solitudine, quanto la donna, alle prese con le stesse problematiche del partner, sente di dover condividere i propri sentimenti con gli altri. Il finale riporta lo spettatore alla realtà, dove Debora lascia a tutti il suo messaggio personale.